Calendario

Calendario LOGO 2026 – Luglio: Fanny Blankers-Koen

Postato da LOGO SPA in Calendario, Novità il 1 Set 2025

Vietato gareggiare per le donne madri. Una regola non scritta che tuttavia nessuno aveva mai osato trasgredire, fino al coraggio di Fanny Blankers-Koen, simbolo dell’ascesa e dell’affermazione dell’atletica femminile.

Fanny Blankers-Koen illustrazione

Fanny è la paladina che fa cadere il tabù delle atlete madri. Protagonista di una carriera sportiva di alto livello ed eccezionalmente lunga – partecipò a tre Olimpiadi – ai Giochi Estivi di Londra nel ’48 gareggia mentre è incinta del terzo figlio e vince quattro medaglie d’oro, entrando nella storia dello sport.

Impresa che allora però, le valse anche il nomignolo di “casalinga volante” (The Flying Housewife), segno del pregiudizio ancora molto diffuso.

Talento versatile, l’atleta olandese ha stabilito primati in diverse specialità, rivoluzionando un mondo dominato dagli uomini e da pregiudizi che partivano da lontano. Lo stesso Pierre de Coubertin, inventore dei Giochi Olimpici moderni, riteneva che le donne non dovessero aver spazio nelle competizioni. Alla vigilia della prima edizione nel 1896 la proposta venne bocciata. Nata nel 1918, Fanny Blankers-Koen iniziò la sua carriera sportiva alternando la pratica dell’atletica a quella del nuoto.

A 17 prende una strada decisiva e si concentra unicamente sull’atletica stabilendo subito, nel 1935, il record olandese negli 800 metri, distanza all’epoca poco praticata. Dato che alle imminenti Olimpiadi di Berlino del 1936 tale gara non era prevista, si dedicò subito ad altre specialità. A Berlino, si classificò quinta sia nel salto in alto sia all’interno della staffetta olandese della 4×100. Decide, dopo le sue prime olimpiadi, di ristringere ancora la specializzazione e dedicandosi, anima e corpo, sulla velocità, guadagnò due medaglie di bronzo ai campionati europei del 1938 arrivando terza sia nei 100 che nei 200 m.

A questo punto le sue speranze olimpiche erano notevolmente salite, ma vennero infrante miseramente dalla Seconda guerra mondiale. L’occupazione nazista dei Paesi Bassi non rese le cose facili. Tuttavia, Fanny Blankers-Koen non solo continuò a gareggiare, ma diede anche alla luce il suo primo figlio, tornando ad allenarsi poche settimane dopo. Fra il ’42 e il ’44 Fanny stabilì nuovi record mondiali negli 80 ostacoli, nel salto in alto e nel salto in lungo, spiazzando i pronostici della stampa olandese, che aveva subito sentenziato la fine di una brillante carriera sportiva a causa della maternità.

Più lunga fu la pausa sul finire della guerra, non solo perché diede alla luce la seconda figlia, ma perché nell’inverno del 1944-45 i nazisti, che ancora occupavano i Paesi Bassi, privarono quasi del tutto la popolazione delle necessarie risorse alimentari.

Fanny Blankers-Koen atletica leggera

Il primo grande appuntamento del dopoguerra erano i campionati europei ad Oslo, nel 1946. Fanny Blankers-Koen vinse gli 80 ostacoli e, con l’Olanda, la staffetta 4×100. Arrivò inoltre quarta nel salto in lungo, mentre cadde in semifinale nei 100 m.

Con queste credenziali, Fanny era la naturale favorita nelle gare olimpiche del 1948. Tuttavia, molti non le attribuivano il credito ampiamente meritato perché la consideravano troppo anziana e troppo madre. Con i suoi trent’anni e due figli, Fanny dimostrò ben presto quanto si sbagliassero.

A Londra fu pienamente all’altezza della sua fama. Vinse agevolmente i 100 m e ancora di più i 200, mentre dovette combattere per conquistare la sua terza medaglia d’oro individuale, gli 80 ostacoli. Diede poi il contributo determinante alla vittoria dei Paesi Bassi nella staffetta 4×100. Schierata nell’ultima frazione, riuscì a rimontare dalla terza alla prima posizione.

In un’epoca in cui ancora le donne stavano combattendo per far valere i propri diritti, le vittorie conquistate dall’Olandese furono un attacco feroce ai pregiudizi e agli stereotipi, nonché una ventata che ingrossò le vele del movimento femminista. Fanny era diventata una voce per le donne nello sport, dimostrando come le donne potessero raggiungere livelli di eccellenza pari agli uomini.

Fanny Blankers-Koen atletica leggera

Ripeté poi la sua tripletta individuale ai campionati europei di Bruxelles del 1950, mentre la staffetta di cui faceva parte arrivò seconda. Non fu invece molto fortunata alle successive Olimpiadi del 1952, ma continuò la sua carriera fino al 1955 quando, dando ancora una volta prova della sua versatilità, si ritirò dopo aver vinto il titolo olandese del lancio del peso.

Nel 1999, la IAAF (Federazione Internazionale di Atletica) l’ha nominata “Atleta femminile del secolo”.

Fanny diventò, grazie ai suoi trionfi, un’ispirazione internazionale affermandosi (involontariamente) come modello per atlete e donne comuni, contribuendo ad ampliare il dibattito sull’emancipazione femminile e sulla parità di genere.

Ancora oggi è considerata non solo una campionessa olimpica, ma anche un baluardo del femminismo sportivo, capace di abbattere pregiudizi e aprire la strada a generazioni di atlete.

Tutto quello che ho fatto è stato correre veloce. Non vedo perché la gente dovrebbe fare tanto rumore per questo“.