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Calendario LOGO 2026 – Giugno: Lawrence Lemieux

Postato da LOGO SPA in Calendario, Novità il 1 Set 2025

Il 24 Settembre 1988 alle Olimpiadi di Seul, Larry Lemieux, scrive una pagina epica nella storia dello Sport, rinunciando a tutto in cambio dell’eterna gloria. Questa storia è quella di un Gentelman che dimostra come, a volte, per vincere si deve perdere.

Questo canadese di Edmonton, classe ’55, rappresenta in tutto e per tutto il ritratto di un uomo di mare: capelli mossi dalla genetica e dal vento, rughe di espressione su una pelle sempre paonazza come di chi ogni giorno scruta l’orizzonte che si tuffa nello specchio marino e due bei baffoni che ci piace immaginare intrisi di salsedine e storie da raccontare.

Ultimo di sei fratelli, Lawrence comincia a praticare la vela già da bambino presso il Lago Wabamun ad Ovest di Edmonton. Alle Olimpiadi di Los Angeles non riesce a finire del podio, ma determinato decide di riprovare a Seul, questa volta sicuro di se e pronto a ricevere la medaglia iridiata.

Un Gentiluomo chiamato Larry Lemieux: quando per vincere devi perdere

Per ottenere il successo in terra, anzi in mare sudcoreano, Larry deve portare a termine una serie di sette gare e, a seconda del tempo accumulato, e della posizione guadagnata rispetto ai suoi avversari, avrebbe ottenuto, o meno, la vittoria finale. In quella calma giornata di fine settembre, stava per avere inizio la quinta gara.Il vento è moderato, intorno ai 10-15 nodi, perfetto per le gare di vela della competizione iridata. In quel giorno si sarebbero disputate in contemporanea le due regate valevoli per la categoria 470 (imbarcazioni di circa 7 metri con equipaggio di due persone) e Finn (dimensioni sotto i 5 metri e un solo uomo in equipaggio).

Lawrence Lemieux partecipa alla seconda categoria. In solitaria.

La situazione per Larry era ottimale: grazie ai buoni tempi delle passate sessioni, si trovava a due regate dalla fine nella condizione di poter ottenere un posto sul podio quasi assicurato, se avesse concluso quella odierna sulla falsa riga delle precedenti.

Nel volto del velista canadese la sicurezza di chi si è allenato una vita per momenti del genere.

Lawrence Lemieux Olimpiadi Seul 1988

Parte la gara e le premesse vengono confermate: la barca di Lemieux va che è una meraviglia e, con il vento in poppa, sopravanza i suoi contendenti, stabilendosi in seconda posizione. Basterà gestire il finale e un posto su un gradino del podio non gliel’avrebbe tolto nessuno.

Ma, quasi invidioso di questa preannunciata vittoria, il vento diventa protagonista della nostra storia e cambia per sempre le sorti e il destino di Larry Lamieux.

Con 35 nodi di potenza, comincia a soffiare sul mare e sulle imbarcazioni, che sembrano fogli danzanti, ballerini ubriachi. Le onde si fanno sempre più costanti, alte e minacciose. Il nostro eroe tiene botta e continua la regata. La medaglia è a portata di mano e l’inaspettato cambio climatico non potrà e non dovrà rovinare i piani del nostro atleta.

Ma, in prossimità del giro di boa, Larry scorge tra la risacca delle onde due figure in preda all’impeto marino e, più in là, un’imbarcazione danneggiata e rovesciata. E’ il 470 della squadra di Singapore che stava gareggiando per un’altra categoria.

“La prima legge della vela è che, se vedi qualcuno in difficoltà, lo devi aiutare”

Larry non ci pensa due volte, lascia la traiettoria di regata e si dirige spedito verso i due sfortunati colleghi. Con estremo eroismo recupera i ragazzi che erano in balia della furia del mare, uno dei quali ferito. Issati a bordo i due, Larry riesce a mantenere la sua imbarcazione stabile malgrado il vento contrario e, con grande sforzo, aspetta l’arrivo di una nave coreana di soccorso per recuperare i due olimpionici incidentati e stremati.

A quel punto, la sua prestazione è compromessa: ritorna in gara per onorare la competizione, terminando il suo percorso in ventunesima posizione. Negli occhi di Lemieux lo sconforto di aver perso un’occasione incredibile, ma la certezza di aver fatto la cosa giusta, pensando prima alla sicurezza dei suoi colleghi che alla vittoria personale.

Ma, alle volte, un gesto onesto e leale, da vero uomo, attira più di una performance sportiva di alto livello.

Nel bel mezzo della consegna delle medaglie, prende la parola il Presidente del Comitato Olimpico Internazionale, rivolgendosi a Larry Lemieux.

Per la sportività, il sacrificio e il coraggio dimostrato, hai rappresentato in pieno gli ideali dei Giochi Olimpici”

A fare seguito a questo attestato di stima pubblico e mondiale, la consegna della Medaglia Pierre De Coubertin, creata proprio per rendere immortali tutti quei gesti e quegli atleti che con le loro azioni si sono distinti per sportività e lealtà nei confronti degli avversari e dello spirito sportivo.

Lawrence Lemieux Olimpiadi Seul 1988 cerimonia di premiazione

Il sorriso di Larry si allarga fino ad esplodere sotto quei folti baffi che coprono il suo viso. Il primo, e ad oggi il solo, canadese a ricevere un riconoscimento del genere, nonché il secondo a cui era mai stato consegnato.

Dopo le Olimpiadi di Seoul 1988, Lemieux ha continuato a gareggiare, non riuscendo più a vincere una medaglia olimpica, ma togliendosi alcune soddisfazioni, tra cui il primo posto nei Campionati Europei di Finn.

Dopo il ritiro dall’attività agonistica, è diventato allenatore di vela. Vive con la sua famiglia a Seba Beach in Alberta, regione del Canada. La sua casa è vicina al lago Wabamun, il bacino dove ha cominciato a lottare con il vento da bambino.

In quel giorno in cui il mare volle portarsi via il destino di Larry, egli sì perse una medaglia praticamente sicura, ma trovò la gloria nel modo meno aspettato, ma più giusto.

Perché vincenti si diventa, ma gentiluomini si nasce. E Larry Lemieux è uno di questi.